Le Alpi Apuane

La catena montuosa delle Alpi Apuane, situata a nord-ovest della Toscana, si estende tra le provicie di Massa Carrara e Lucca su una superficie di circa 60 per 25 km disposta lungo la direttrice nord-ovest –  sud-est.
Peculiarità unica di queste montagne è la vista sul mare, le Alpi Apuane sono infatti separate dal Mar Ligure da una pianeggiante fascia di terra costiera ampia solo 15 km che corre ad esse parallela.

Numerose le specie faunistiche e floristiche presenti.
Tra la fauna troviamo scoiattoli, ghiri, volpi, lepri, faine, tassi e numerose specie di uccelli oltre al geotritone italiano e al tritone alpestre apuano e ad alcuni esemplari di cervi e di lupi.
Per quanto riguarda la flora, le zone esposte verso mare fino a quote modeste sono caratterizzate dalla presenza della macchia mediterranea con lecci, mirto e fillirea, specie talvolta rimpiazzate ad opera dell’uomo da olivo e vite.
Più in alto troviamo il pino marittimo e sopra ancora, verso l’interno, fanno la loro comparsa la quercia, il cerro e il carpino, in certe aree sostituiti dall’uomo con il castagno. Oltre i mille metri è presente il faggio.

Tra le Alpi Apuane sorge l’omonimo Parco Naturale Regionale istituito nel 1985 e inserito nel 2012 nella rete dei Geoparchi UNESCO.

Altro aspetto importante è la presenza dell’elemento carsico, all’interno del Monte Corchia risiede il complesso ipogeo tra i più vasti d’Europa, ad oggi sono stati mappati ben 70 km di gallerie con oltre 20 accessi diversi.

La catena delle Alpi Apuane è costituita da numerosi rilievi, il più alto è il Monte Pisanino con i suoi 1946 metri s.l.m., su cui si snodano numerosi sentieri e vie ferrate e dove sorgono storici rifugi. Le cime delle Alpi Apuane sono interessante meta per escursionisti e per amanti e professionisti dell’arrampicata.

Le Alpi Apuane durante la seconda guerra mondiale furono teatro di battaglie cruenti tra partigiani e tedeschi e tra tedeschi e americani, di quì passava la Linea Gotica e di numerosi eccidi perpetrati dai nazisti ai danni di civili inermi, tra cui l’efferatissimo eccidio di Sant’Anna di Stazzema, operato dalle SS e da alcuni fascisti italiani, che causò la morte di 560 persone tra cui 130 bambini.