9 luglio 17.00 LA CAPPELLA, Azzano (LU)

La Montagna che suona

L A T I N O A M E R I C A N D O

Andrea Lucchesini, pianoforte

Gabriele Mirabassi, clarinetto

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 I SENTIERI

TESTO A CURA DI ADA MACCHIARINI, socia CAI PIETRASANTA

I Sentieri dell’Alta Versilia – SAV – è un percorso che esiste idealmente da sempre ed è, in seconda istanza, il risultato di un progetto lungimirante di recupero e ripristino di tutta una serie di mulattiere e semplici sentieri percorse per oltre 2000 anni dai versiliesi, un’infrastruttura primaria di collegamento fra i vari borghi preesistente la costruzione delle strade carrozzabili.

Il progetto deriva dall’ambizione di provare a mantenere attiva e fruibile questa importante e storica infrastruttura affidandola alle cure dei paesi che attraversa che ne dovrebbero garantire la praticabilità e che dovrebbero riceverne in cambio, un transito di appassionati del cammino nella natura e tra i segni di una cultura operosa.

L’itinerario principale ad anello del Sav, con partenza e arrivo nella città di Seravezza, si sviluppa per circa 50 Km, interessando più di 20 borghi dell’Alta Versilia, attraverso i Comuni di Seravezza, Stazzema e Pietrasanta; esso è suddiviso in una serie di tappe corrispondenti ciascuna alla tratta tra due paesi successivi, con tempi di percorrenza che vanno da 40 minuti fino a circa due ore, la maggior parte delle quali si sviluppa su mulattiere ampie e con pendenza costante, alla portata quindi di ogni camminatore con un minimo di esperienza.

L’anello principale mette in connessione tra loro una serie di sottoreti rappresentate da percorsi locali come l’Anello dei Borghi Storici di Seravezza, i percorsi di interesse storico della Linea Gotica del Monte Canala e il sistema dei Sentieri della Pace del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema.

Il sistema di rete e sottoreti individuato è associato ad una serie di tematiche che evidenziano le principali caratteristiche della cultura del nostro territorio, come i siti di interesse ambientale, le varie tipologie di costruzioni storiche, le arie minerarie e di archeologia industriale, le postazioni militari della Linea Gotica, i siti archeologici, le incisioni rupestri, gli alpeggi, le aree di arrampicata, i percorsi della castagna e naturalmente le cave storiche.

La splendida e isolata Pieve di San Martino alla Cappella si trova in posizione centrale rispetto ai vicini paesi di Azzano, Fabbiano, Minazzana e Giustagnana.

La chiesa in stile romanico è una delle più belle della Versilia; rivestita di bardiglio grigio scuro (marmo molto richiesto per pavimentazioni, decorazioni e architetture religiose) era originariamente ad una navata. I primi documenti in cui viene nominata risalgono al 721 d.C.

Le navate laterali si devono ad un ampliamento successivo all’anno 1000. Tra i motivi di maggior interesse vi è il rosone centrale, popolarmente chiamato “occhio di Michelangelo”, anche se l’attribuzione al genio non ha riscontri storici, se non la presenza in quegli anni di Michelangelo nella zona per la ricerca di marmi.

La chiesa fu ampliata nel ‘500 con l’aggiunta del portico, poi distrutto da una cannonata alleata nel 1944. A prescindere dalla presenza o meno di Michelangelo, il luogo resta uno dei più suggestivi della Versilia con la sua terrazza naturale sulle sottostanti cave e quel fascino unico del prato antistante che nelle estati versiliesi ha accolto centinaia e centinaia di artisti in laboratori all’aperto di scultura.

Itinerario 1 – PARTENZA ORE 11.00 PALAZZO MEDICEO DI SERAVEZZA – tempo di percorrenza 2h circa – DIFFICOLTÀ E (escursionistica)

Rientro dopo il concerto: tempo di percorrenza 1h

Il punto di partenza per raggiungere La Cappella è il Palazzo Mediceo di Seravezza. Si arriva ben presto al paese di Riomagno, piccolo centro di circa 300 abitanti situato sul fondovalle del fiume Serra; oltre il paese salendo in direzione del Monte Altissimo si trovano le pozze o “polle” di acqua freschissima dove è possibile fare il bagno.

Si attraversa il borgo per imboccare sulla destra una mulattiera che sale, regolare, nel castagneto, regalando diversi affacci sia sul paese dall’alto, che sulle cime circostanti, il monte Folgorito e La Costa, per raggiungere in circa 1h il paese di Fabbiano.

Fabbiano ha una forma urbana raccolta, tipica dei paesi della montagna seravezzina, lo attraverseremo passando dalla piazza e raggiungendo uno spiazza esterno al paese che funge da terrazza panoramica che affaccia dall’Altissimo alle cave di Trambiserra fino al mare.

L’ultimo tratto della mulattiera, quello che ci porterà in un quarto d’ora alla Cappella, si sviluppa a margine delle vecchie cave di Bardiglio, quel marmo grigio antracite con cui spesso sono fatti inalternanza con il bianco, i pavimenti delle chiese, le cave sono dismesse da molti anni ma l’attraversamento di quest’area ci consente di vedere e leggere i segni lasciati dal lavoro dell’uomo, prima che arrivasse la devastazione delle macchine.

La mulattiera corre tra mura molto alte fatte con materiali di scarto dell’estrazione del marmo ed erette a secco, quindi senza usare la malta, per ricavare un passaggio sicuro e contemporaneamente utilizzare materiale che non avrebbe avuto altri usi.

Dopo un tornante che affaccia su un vecchio piazzale di cava si sbuca, quasi all’improvviso, sul prato antistante la Pieve di San Martino alla Cappella, è una transizione forte, si passa da un paesaggio di rovine ad un luogo permeato di pace.

Istruzioni per la gita; la partenza sarà alle 11 da Seravezza, calzatevi di scarpe adatte, portate un cappello, la borraccia ed un pranzo al sacco, aggiungete un telo per distendervi all’ombra ed aspettare l’inizio del concerto.

Pensando di approfittare delle viste per raccontare i luoghi un paio d’ore saranno necessarie; una volta arrivati considerate che l’unico paese dove è possibile trovare un bar e generi per rifocillarsi è Azzano che si raggiunge a piedi in venti minuti circa.

Itinerario 2 PARTENZA ORE 15.00 dal CAMPO SPORTIVO di MINAZZANA

tempo di percorrenza 50 minuti circa – DIFFICOLTÀ T (turistica)

Per dividere i flussi abbiamo pensato anche alla possibilità di consentire ad un gruppo di camminatori di arrivare a piedi da Minazzana, percorso che vedrà la partecipazione anche dei Maestri Andrea Lucchesini e Gabriele Mirabassi.

E’ possibile arrivare al campo sportivo di Minazzana, sul Pianaccio, dove si può parcheggiare, a seguire ridiscendere per un breve tratto la strada fatta in macchina fino ad una curva dove si stacca il sentiero, ben segnalato, che con dolci saliscendi quasi sempre all’ombra del bosco ci conduce in meno di un’ora alla Cappella, facendoci sbucare all’altezza del Cimitero.

Nell’attraversamento del canale si trova il Mulino Paci, questo sentiero è di sicuro meno faticoso in quanto il dislivello è minimo, inoltre nel paese di Minazzana la seconda domenica del mese si tiene la festa del Baratto e la Pubblica Assistenza prepara il pranzo, sarebbe quindi possibile a partire dalle ore 13 mangiare e poi mettersi in cammino.

IL CONCERTO, presentazione a cura di Gioia Giusti

Il pianoforte di Andrea Lucchesini e il clarinetto di Gabriele Mirabassi escono dai confini del mondo della classica e del jazz per offrirci un programma appassionante e inedito: l’amicizia fra due grandi musicisti ha portato ad una collaborazione ricca di stimoli, scelte e risultati originali.

Negli ultimi anni Gabriele Mirabassi, uno dei massimi virtuosi del clarinetto a livello internazionale, ha iniziato a svolgere una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e sudamericana in generale, dimostrando interesse alla definizione di una poetica musicale che faccia incontrare il repertorio colto con quello popolare, ambiti nei quali si muove con uguale disinvoltura.

Andrea Lucchesini, da trent’anni sulla scena internazionale tra i grandi pianisti classici per la profondità del contenuto espressivo delle sue interpretazioni, torna alle origini familiari (il padre è stato un eccellente trombettista jazz), presentandosi con naturale versatilità in un diverso contesto musicale.

Il programma parte da rivisitazioni di musicisti classici come Domenico Scarlatti e comprende musiche di artisti argentini e brasiliani.